«Siediti, dobbiamo parlare!».
È la frase che direbbe una moglie al proprio marito, ad esempio. O viceversa. È la frase che direbbe un padre verso un figlio. È la frase che verrebbe pronunciata dal boss, dopo aver fatto entrare nel suo ufficio un suo dipendente.
Diciamocelo: è una frase che fa malissimo. Ci fa sentire in difetto anche quando non abbiamo fatto nulla di sbagliato.
Ma ipotizziamo in questo caso invece di aver fatto qualcosa che abbia provocato dispiacere ad un nostro caro e che quest’ultimo si ritrovi a dirci “Siediti, dobbiamo parlare”. Cosa proviamo nell’attesa? Nella maggior parte dei casi usiamo l’ironia per smorzare una tensione crescente. Ed è proprio questa la riflessione che mi ha portato a realizzare l’opera. Essa vuole infatti esorcizzare tali momenti, attraverso la leggerezza dell’ironia.

Creare un’immagine che potesse descrivere tali dinamiche era nelle mie intenzioni e chissà se qualcuno tra voi, dopo aver visto quest’opera, affronterà più serenamente un confronto forte del fatto che la relazione e la condivisione siano due delle cose più belle che ci siano.
Per la realizzazione di quest’opera sono state utilizzate circa 320 spine di rosa, collocate su di una sedia in PVC in miniatura avente le seguenti misure: 15 x 8,5 x 9 cm